Comune di Sant'Agata di Puglia
Progetto Pilota

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Programma di valorizzazione turistica del territorio-recupero del Borgo medievale di Sant'Agata di Puglia

Il Borgo medievale nasce e si sviluppa a partire dal primitivo nucleo abitato costituito dal Castello e dalla Piazza Chiancato. L'impianto urbano è stato costruito tenendo conto della orografia del monte, al quale è stato addossato. La prima cinta murata, longobardo-normanna, poi restaurata dagli Svevi e dagli Angioini, è stata eretta a protezione del Castello. Poggia su falde rocciose e racchiudeva il Castello per tre lati. Presenta due torri circolari e una quadrata. Il borgo medievale è stato edificato sul versante sud orientale del monte, delimitato tra le due dorsali laterali e fortificato da strutture murarie, spesso coincidenti con quelle abitazioni, intervallate da bastioni o torri. Man mano che il borgo si espandeva, a partire dalla vetta ove sorge il Castello, verso valle, le mura di cinta precedenti venivano superate ed edificate quelle nuove. A valle il borgo medievale ha avuto la sua espansione fino alle mura fortificate della Porta Nuova. Le prime porte furono:

-Portella Sant'Angelo, verso la Campania

-Porta Perillo, verso le Puglie

-Porta Nuova

Sempre sulle dorsali laterali furono aperte:

-Portella Sant'Andrea

-Portella San Nicola

-Portella La Salvia

Il borgo conserva un prezioso patrimonio scultoreo realizzato dai mastri scalpellini santagatesi, è il cosiddetto:

"Parco Urbano delle Opere in Pietra"



Architettura Civile

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Tra la piazza vecchia, la Chiesa di San Nicola e la cinta muraria urbana di valle, sin dal XIV sec. le famiglie facoltose e nobili di Sant'Agata di Puglia diedero inizio alle edificazioni dei palazzi signorili, le cui soluzioni arichitettoniche adottate risentirono dell'influenza della scuola napoletana. Tra i palazzi di maggior interesse, si segnalano:
Palazzo Volpe- Fu edificato nel XV-XVII secolo su quell'asse vario denominato Via Perillo che "menava alle Puglie": in posizione prospiciente la cinta muraria urbana. L'ingresso principale è incorniciato da un portale in pietra ed arco a tutto sesto, con chiave di volta decorata, su cui vi è lo stemma della famiglia Volpe.
Palazzo De Marinis Calcagno- Fu edificato verso la fine del 1500 tra la Piazza vecchia e la Chiesa di San Nicola, adottando nell'architettura schemi del primo Rinascimento. Lo scudo in pietra che sormonta l'ingresso principale, riporta l'emblema della famiglia De Marinis per la cui raffigurazione campeggia il mare solcato. Mentre gli stemmi laterali, posti ai due cantonali, e la lapide interna, riportano la raffigurazione dell'emblema della famiglia Calcagno: "una mano che impugna il calcagno".
Palazzo Capria- La costruzione del palazzo venne ultimata da Giovanni Antonio Capria nel 1600. Il Marchese Francesco San Felice di Monteforte trasferì la sua amministrazione dal Castello al palazzo.
Palazzo Torraca - Rosati- Il palazzo fu edificato dalla famiglia Torraca nel XVIII secolo. Ai Torraca succedettero i Rosati, i quali simboleggiarono il proprio cognome con la realizzazione, lungo tutto il fronte del portale d'ingresso, di rose scolpite.
Palazzo Vinciguerra- L'edificio venne realizzato su strutture preesistenti ricavate nella roccia della montagna, che costituivano abitazioni primitive, acquistate dal Vinciguerra. Il portale principale è costituito da un arco policentrico barocco.
Palazzo Barbato- L'edificio è collocato ai confini con la cinta muraria urbana, è stato edificato tra il XVIII e il XIX secolo. I due ingressi principali sono caratterizzati da ampi portali con al centro degli archi due volti barbuti a rappresentare il cognome della famiglia.




La Loggia delle Puglie

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SANT'AGATA DI PUGLIA - LA LOGGIA DELLE PUGLIE

 

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Costruita interamente su uno dei monti dell'Appenino Dauno Meridionale, ad una altitudine di 800 metri s.l.m ha uno dei territori più estesi della Provincia di Foggia, con circa 12.000 HA. La posizione Geografica è tale che consente una vasta osservazione: dal Gargano al Tavoliere, dai monti della Basilicata a quelli della Campania, alla moltitudine di paesi e città di queste tre Regioni. Per tale posizione Sant'Agata di Puglia viene denominata "La Loggia delle Puglie" oppure "Lo Spione delle Puglie". Le caratteristiche ambientali preminenti riguardano il borgo medievale, di forma piramidale, con in cima l'imponente Castello Imperiale; i boschi, tra i più interessanti: Cesine, Monte Croce, Serbaroli, Pozzillo, Coste e Difesa, Castello-San Rocco; i corsi d'acqua, tra cui il Frugno, lo Speca, il Calaggio. L'economia si basa principalmente sull'agricoltura, le cui culture preminenti sono il grano, la vite, l'olivo. Per l'ottima qualità dell'olio, Sant'Agata di Puglia è inserita nella "Strada dell'Olio Extravergine d'Oliva DOP Dauno. La produzione dell'olio santagatese vanta una secolare attività. Un antico frantoio (famiglia Nova) ne è una suggestiva testimonianza. Il territorio è ricco di aziende agricole ed i tanti borghi costituiscono un vero e proprio itinerario rurale. Le pecurialità ambientali e la particolare posizione geografica, l'aria salubre, la storia, l'arte, i tanti monumenti, le tradizioni, la genuina gastronomia, fanno di Sant'Agata di Puglia una meta turistica sempre più frequentata. Per tali caratteristiche, Sant'Agata di Puglia è stata insignita della Bandiera Arancione-Anno 2002, il marchio di qualità turistico ambientale che viene assegnato dal Touring Club Italiano alle località dell'entroterra.




Architettura ed Arte Religiosa

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In un suggestivo itinerario, che percorre tutto l'abitato, si possono ammirare i tanti monumenti cristiani eretti nel corso dei secoli. A partire dal borgo antico è possibile visitare: nel Castello, la Chiesa di Sant'Agata; lungo il crinale nord-ovest del paese, la Chiesa di Sant'Andrea e la Chiesa di San Michele Arcangelo, dirigendosi verso la Porta Nuova si giunge alla Chiesa della SS.Trinità, continuando a percorrere l'asse vario che conduce sul crinale opposto del monte, si raggiunge la Chiesa Madre di San Nicola e la Chiesa della Madonna del Carmine. Fuori le mura vi sono: la Chiesa di San Rocco, la Chiesa della SS.Annunziata con il Convento dei Frati Francescani Minori Conventuali, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Cappella del calvario, la Chiesa Madonna dell'Arco, la Chiesa del Cimitero. La maggior parte di dette Chiese sono state edificate agli estremi lati del paese, cosi da poter ottenere più spazio in profondità e poterle realizzare in modo ampio e nelle architetture e disegni desiderati. Il patrimonio artistico conservato nelle Chiese di Sant'Agata di Puglia è considerato di notevole importanza.Tra le opere interessanti, si segnalano:

Chiesa Sant'Agata: dipinti su tele raffiguranti Sant'Agata, Santa Lucia, la Madonna con gli Angeli.

Chiesa Sant'Andrea: Crocifisso ligneo del XVII sec. - Coro in legno di noce del XV sec.-Affreschi navata centrale.

Chiesa San Michele Arcangelo: Trittico del Santi, opera pittorica su tavola di legno, XV sec. , scuola senese.

Chiesa San Nicola: Pala di San Gaetano, opera pittorica del Pacecco de Rosa, anno1654-Trittico della Parrocchia, opera scultorea in legno ed oro del XVII sec. - Coro ligneo del XVII sec. - Presepe, opera scultorea in pietra, XVI sec. - La Passione, opera pittorica ad encausto, realizzata nel XX secolo dall'artista Enzo Liberti.




Il Castello Imperiale

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In origine rocca romana, era denominato "Artemisium", in onore della dea Artemide. I romani da quel sito controllavano la viabilità, la valle del Calaggio ed i territori Dauno-Irpini e Lucani. Con l'avvento del cristianesimo l'Artemisium fu ribattezzata in onore della martire di Catania, Sant'Agata. Il Castello ha ricoperto nel medioevo la funzione importantissima di provincia o distretto militare-amministrativo, avendo il comando di una circoscrizione composta da un determinato numero di paesi. Questo distretto con i Longobardi era denominato Gastaldato, mentre con i Normanni era denominato Comestabulia ed a capo vi era il Contestabile. Durante la dominazione Sveva la provincia militare di Sant'Agata era denominata Castellania. L'imperatore Federico II governava direttamente il Castello di Sant'Agata. Lo inserì tra i Castra Exempta, i castelli di primaria importanza in quanto strategici per fini militari e prescelti come propria residenza dall'Imperatore. Tra l'altro, Federico II provvide al restauro del castello sia nell'anno 1239 che nell'anno 1250, obbligando ai lavori i paesi appartenenti alla Castellania. Anche Re Carlo I d'Angiò aveva una sua residenza privata nel Castello di Sant'Agata di Puglia. Fece ornare la Cappella dedicata a Sant'Agata con tre artistiche lonze. Con gli Aragonesi il castello era governato dagli Orsini, che possedettero l'alta Signoria di Sant'Agata per molti anni fino a quando, nel 1576, la vendettero ai Marchesi Loffredo per 36000 ducati. Il marchesato Loffredo durò circa tre secoli.

Oggi il Castello Imperiale è un bene culturale pubblico, visitabile, a seguito dell'acquisto effettuato dall'Amministrazione Comunale nell'anno 2000.




Il Parco Urbano delle Opere in Pietra

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....Leoni rampanti, spade, cavalli, draghi, marine, motivi floreali, conchiglie, volti umani, immagini sacre, simboli apotropaici, cornici, elementi della natura, motivi ornamentali, simboli araldici, attrezzi del mestiere, segni... Sono questi e tanti altri gli elementi scolpiti nella pietra ed incastonati sulle facciate, sui portali, ai cantonali ed ai sottobalconi dei fabbricati. L'insieme di queste opere costituisce un patrimonio culturale, non solo aritistico, ma che riguarda anche la realtà sociale ed economica del paese.La simbologia veniva commissionata al fine di rappresentare il cognome della famiglia. Oppure, per proteggere l'abitazione dal male, venivano realizzate sulle chiavi di volta dei portali, o sulle facciate principali delle abitazioni, immagini sacre: la Madonna, il Cristo, gli Angeli, oppure simboli pagani quali: le classiche corna, volti fantastici che mostrano i denti e la lingua. Spesso si facevano realizzare volti umani a ricordo dei propri cari defunti. Altra tematica scolpita sugli usci delle abitazioni è quella delle professioni e dei mestieri. Sul portale dell'ingresso di una bottega di un fabbro (XIX sec.) è singolare come la chiave di una volta su cui è rappresentato quel mestiere, diventa una vera e propria insegna pubblicitaria. La fantasia dei mastri scalpellini si esprimeva maggiormente nelle decorazioni, realizzate sulla maggior parte degli elementi strutturali in pietra delle facciate principali dei fabbricati. Oggi, grazie anche a piani di intervento comunali per il recupero delle facciate del centro urbano, i tanti caratteristici portali in pietra scolpiti nel corso dei secoli, hanno riacquistato la loro originaria bellezza e il loro effettivo valore storico, artistico e culturale.

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Programma Integrato per la valorizzazione turistica del territorio

 

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